E’ il fiore che identifica l’amore:
sì, ma attenzione, non l’amore puro e disinteressato bensì quello impregnato, nella fase negativa, di possessività ed egoismo. Questo particolare aspetto rende queste persone spesso esageratamente preoccupate per le relazioni che hanno con gli altri. Possono arrivare, ad esempio, ad essere critiche, ansiose, petulanti e così disturbate dalle loro personali problematiche emotive da non riuscire a fare a meno di richiedere attenzioni continue e sovente persino di scoppiare in lacrime per l’altrui ingratitudine. Hanno sempre bisogno di poter controllare i propri cari e di condizionare in qualche modo le loro azioni.
Se sentite pronunciare la loro classica frase “ ti amo a condizione che…” state pur certi che vi trovate dinanzi ad una persona che esprime la piena fase negativa di questo fiore. Sono persone che vivono sempre con l’angoscia di perdere qualcosa o qualcuno e come ci dice Bach è probabile che abbiano vissuto problematiche materne.
Rappresentano il concetto della “madre bisognosa”, capace di manipolare e fare di tutto per mantenere un legame affettivo perché praticamente vive esclusivamente dell’amore dell’altro con il terrore di poterlo perdere. Iperprevidente, cerca di raggiungere molto per vie traverse; cede e dimentica molto difficilmente.
Soggetto un po’ egoista, a volte anche un pochino…tiranno… e alla fine, se non ottiene ciò che vuole diventa intrattabile e si comporta da martire autocommiserandosi ed esplodendo quasi sicuramente con un “nessuno mi ama”. Con l’assunzione di questo fiore si imparerà a dare senza nulla pretendere in cambio e a prendersi cura degli altri con disinteressato amore e devozione.