Questo fiore si rivolge a chi vive con astio e animosità anche le avversità e le noie più insignificanti.
Ci troviamo di fronte a individui egoisti, spesso di cattivo umore che si auto commiserano e si autogiustificano; per loro la colpa è sempre degli altri, si sentono maltrattati e il loro risentimento è inossidabile nel tempo. Sono continuamente insoddisfatti, possiedono molto poco senso di umorismo e si percepiscono intimamente di scarso valore.
Proiettano all’esterno la loro rabbia più intima, si lamentano della propria ingiusta sorte e delle inconcepibili difficoltà con cui il destino li ha costretti a lottare sottolineando nel contempo con invidia quanto per gli altri è stato invece tutto facile.
Lo stato Willow è paragonabile ad un vulcano che cova sempre sotto la cenere senza mai esplodere. Una persona in un simile stato, portato alla cronicizzazione, rischia con il tempo di trovarsi sempre più sola nel proprio sconforto e di allontanarsi sempre più dalla vita sociale e dal mondo che considererà sempre più negativo come, del resto, la sua stessa vita.
La cosa peggiore è infine che questa persona fintantoché rifiuterà di ammettere la propria negatività interiore…non riuscirà mai a modificare e migliorare il suo rapporto con la vita. L’assunzione di Willow opera la trasformazione da vittima designata dalla malasorte a unico artefice e responsabile del proprio destino.